Gianlukino ha una voglia incontenibile di vincere la Bacardi Legacy 2020. Mica a caso ha chiamato il suo drink Brama. Il suo sorriso sornione non mente. E poi del resto ne ha fatta di strada Gianluca Manolio, 28enne nato a Bari e cresciuto ad Acquaviva delle Fonti. Approccia al mondo del bar ad appena 13 anni, durante l'estate, lavorando in una caffetteria e servendo bicchieri d'acqua e preparando piattini e cucchiaini per le tazzine di caffè. E da lì arriva in Svezia, Paese che gli sta dando l'opportunità di partecipare a una delle competizioni di mixology più importanti al mondo.
Di mezzo, tantissime esperienze. Ad appena 16 si avvicina al bartending e conosce Vito Sportelli, eclettico mixologist, ideatore di Aperinfresco e trainer di Barproject, che lo "inizia" al mondo degli spirits e della miscelazione. "Il tutto è cominciato come un gioco", spiega Gianlukino. Un gioco che gli riesce bene. Infatti col tempo capisce che i cocktail gli piacciono più dell'università e che possono diventare la sua carriera. Nel febbraio 2015 inizia a lavorare allo Speakeasy di Bari dove entra in contatto con persone del calibro di Tommy Colonna, proprietario del Gran Caffè Gambrinus di Gravina in Puglia, patriarca della miscelazione territoriale e un po’ il talent scout nell’ambiente "oltre che grande amico e per me senz'altro un punto di riferimento", racconta. In quegli anni conosce anche Claudio Lepore, fondatore di Barproject e di BP Lab: "Mi ha sorpreso per la grande attenzione al riciclo e la sostenibilità". E tutti noi della BP Family ce lo ricordiamo bene Gianlukino, a bordo del catamarano dove si è svolto il party per i 10 anni di attività, a preparare drink fra le onde dell'Adriatico.
Nel 2016 Gianluca partecipa alla Diageo World Class con un drink che lo porta in finale con alcuni fra i bartender più bravi dello Stivale. "Una gara unica, ma soprattutto un'esperienza di crescita per un bartender di soli 24 anni". La voglia di mettersi in gioco è tanta. Nell’estate dello stesso anno Gianlukino saluta lo Speakeasy. Lavora su una splendida terrazza di fronte al porto turistico di Monopoli: ne segue l'apertura, organizza il bar e crea una drink list di successo. Ma siccome l'inverno arriva e la voglia di crescere è ancora tanta, varca i confini e vola a Londra dove lavora per grandi compagnie con team composti anche da più di 100 persone. Affina la sua tecnica, impara l'inglese e capisce che il Regno Unito è solo una tappa del suo viaggio. Gli arriva una proposta interessante dalla Svezia, cercano "l'italian style". "Decido così di salutare la regina e di andare a rinfrescarmi un po' al nord". Dopo 6 mesi di duro lavoro e due nuove aperture di successo, visita Stoccolma da turista e viene a contatto con George Cerrone, barmanager dell’Hobo Hotel nonché uno dei punti di riferimento della scena del bartending svedese. Un'altra bella avventura per Gianlukino, che nel freddo scandinavo si tiene caldo partecipando ad altre gare, tra cui la prima Carpano Cup in Svezia (si guadagna una visita in distilleria Branca a Milano), la Merlet Competition e la Art of Italicus 2019 nella quale arriva in finale con altri 5 bartender selezionati tra tutti i paesi scandinavi.
A settembre 2019 la grande occasione: "Ho la possibilità di iscrivermi alla Bacardi Legacy". E lo fa presentando Brama, cocktail che sin dal nome "rispecchia a pieno il mio modo di vivere ogni singola giornata". La ricetta è un mix di Bacardi añejo 4, Martini Fiero, succo di lime e pompelmo rosa, Angostura bitter e uno sciroppo realizzato con i semi di avocado "che è il mio cavallo di battaglia".
"Oltre ad essere un ingrediente insolito da utilizzare in miscelazione - spiega Gianlukino - il seme di avocado è un alimento che solitamente finisce per essere scartato. La cosa interessante tuttavia è che al contrario di altri semi è privo di sostanze nocive per l'essere umano e un consumo moderato può addirittura avere effetti benefici sul nostro corpo". Riuso, valorizzazione di materiale destinato allo scarto. Un'attenzione che, unita a un drink "solido", lo porta fra i tre finalisti della selezione svedese della Bacardi Legacy. E il suo impegno per l'ambiente è testimoniato anche dalla charity call scelta per la sua cocktail campagin, The Ocean Cleanup, il progetto per la realizzazione di un serpentone mangiaplastica nell'oeceano che grazie alla vendita di Brama sta contribuendo a finanziare. "Ho iniziato a pensare al lavoro da bartender in maniera sostenibile", spiega. Come non essere d'accordo.
Il 16 febbraio 2020 a Stoccolma l'ultima battaglia in terra europea: se vincerà, si andrà a giocare - come già fece due anni fa un altro mixologist barese, Davide Mitacchione del Tiki Luau - la finale mondiale che nel 2020 si svolgerà a Miami. "Spero di mantenere alto il nome dell’Italia in questa gara", conclude Gianlukino. Tutti possiamo dargli una mano seguendo la sua cocktail campaign su Instagram (https://www.instagram.com/brama.bacardilegacy/). Forza Gianlukino!
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